Dopo il calcio, che appassiona la metà dei maggiorenni, sono ben 8 gli
sport con un seguito superiore al 25% della popolazione a dimostrazione
dell’ampio richiamo rappresentato dallo sport in generale. In media gli
interessati seguono tre sport (3,1 sport seguiti a persona). Data
l’importanza dello sport in Italia, e non solo, al fine di potenziarne
la diffusione, occorre analizzare costantemente i dati relativi
all’attività e inattività fisica ed agire su alcune debolezze:
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Dalla fascia 11-14 anni a quella 15-17 la quota dei praticanti
“continuativi” scende dal 61,5% al 50,5%; nei primi due anni della
maggiore età si arriva al 39,5%. Vi è dunque passaggio critico tra
medie e superiori e tra superiori e università/mondo lavorativo. I
giovani di età compresa tra 3 e 24 anni avrebbero a disposizione in
media 5h33’ al giorno da dedicare ad attività del tempo libero.
Nell’età adulta (25-64 anni) la quantità di tempo libero si riduce
notevolmente
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Le donne hanno a disposizione mediamente 55 minuti al giorno in meno
rispetto agli uomini. La differenza uomini-donne e il gap di genere
nella quota di partecipanti “continuativi” è di 12 punti: 41,3% contro
29,3%;
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Il 51,7% degli abitanti del Trentino Alto Adige risulta un praticante
“continuativo”. Sopra il 40% ci sono anche Veneto, Emilia Romagna,
Lombardia e Friuli Venezia Giulia. Nel Meridione la situazione è
decisamente peggiore: se nel Nord Est la quota media è del 43,6%, nel
Sud si ferma a 26,3%.