IL MONDO DELLO SPORT

L'importanza dello sport in italia

Lo sport in Italia ha una lunga storia che risale all’antichità. Già nella preistoria, le attività umane potevano essere considerate sportive, anche se avevano uno scopo di sopravvivenza. L’uomo primitivo camminava, correva, nuotava e si sfidava in giochi di abilità.

Le statistiche: sport in Italia e investimenti pubblici

Basandosi sui dati riguardanti le principali cause di morte in Italia, se solo una piccola percentuale dei pazienti cardiovascolari sedentari iniziasse ad effettuare esercizio fisico, si risparmierebbero centinaia di milioni di euro in assistenza sanitaria. Secondo l’Istituto Superiore di Sanità i costi diretti sanitari correlati alle quattro patologie principali associate all’inattività fisica (tumore della mammella e del colon-retto, diabete di tipo 2, coronaropatia) ammontano a oltre 1,6 miliardi di euro annui

Gli investimenti pubblici nello sport e ricreazione hanno dunque una forza propulsiva particolarmente elevata. Nel 2019, l’Italia ha registrato una spesa pubblica di 4,7 mld€ che ha messo in moto risorse private, finalizzate a produrre attività sportiva, per quasi 42 mld€. Il fatturato annuo generato di 96 mld€ è stato infine pari a oltre 20 volte l’investimento pubblico iniziale e 2,3 volte le risorse investite dagli operatori economici. Sostanzialmente, nel 2019, 1 mln€ di investimento pubblico ha attivato quasi 9 mln€ di risorse private che hanno generato un fatturato annuo 20 mln€.

Per quanto riguarda l’approccio dei cittadini allo sport, nel 2018, i praticanti “continuativi” risultano il 25,7% della popolazione e quelli “saltuari” il 9,6%. Secondo i dati del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), dunque, il 35,3% della popolazione pratica attività sportiva in Italia (+1,4% rispetto al 2017); questo è il numero più alto mai registrato, pari a circa 20,7 milioni di cittadini. Un dato che si riflette sul tasso di sedentarietà, che scende dal 38,1% al 35,9% e che, in prospettiva, si rifletterà positivamente sulla spesa sanitaria.

Eppure, ad oggi, in Italia, come in Europa, una quota significativa della popolazione non raggiunge livelli di attività fisica raccomandabili. Si raccomanda almeno mezz’ora al giorno per gli adulti e almeno un’ora per i bambini e gli adolescenti, minimo 5 giorni la settimana. Nei Paesi dell’UE, in media, è obeso quasi un bambino su otto tra i 7 e gli 8 anni. Cipro (20%), Italia (18%), Spagna (18%), Grecia e Malta (17%) mostrano i valori più elevati. Nel biennio 2017-2018, In Italia si stimano circa 2,13 milioni di bambini e adolescenti in eccesso di peso, pari al 25,2% della popolazione di 3-17 anni (28,5% nel 2010-2011). Emergono forti differenze di genere con una più ampia diffusione tra i maschi.

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